21 Maggio 2023 Becco di Filadonna mt. 2150

Lunghezza e tempo di percorrenza:  km. 13 circa
Difficoltà: E
Dislivello: mt. 1050 circa
Partenza e Arrivo: Passo della Fricca
Sentieri: Carta Tabacco n.057 sentieri 439-425-442
Abbigliamento: Adeguato alla stagione
Iscrizioni: Il Giovedì prima dell’escursione in Sede dalle 21.00 alle 22.30
Mezzo di Trasporto: Proprio
Ritrovo: Rotonda del porto alle ore 06.30
 

l toponimo Becco di Filadonna pare derivare da due caratteristiche torri calcaree (una è la Madonnina,torre rocciosa alta 50m) che secondo una leggenda, sono due giganti pietrificati in modo da raffigurare una donna che fila. Il punto d’inizio della nostra escursione, per svolgere un percorso ad anello, per salire in quota sul gruppo montuoso della Vigolana è il Valico della Fricca. Poiché abbiamo deciso di effettuare questo giro in senso orario, ci incammineremo, per un breve tratto, lungo la strada SS349 che porta al Ponte delle Zente, nei pressi dell’imbocco del tunnel “Fricca”. Proprio in prossimità di quest’ultimo, sulla destra, c’è l’evidente inizio di un sentiero che si immerge nel fitto bosco, il sentiero 439, denominato anche il “Senter del Pralongo”, che
porta infatti l’indicazione per Pralongo, Cornetto di Folgaria e Becco di Filadonna. Ci immergiamo, quindi, nel fitto bosco della Valle Bianca, affrontando un percorso caratterizzato da una costante salita mediamente ripida, ma tecnicamente facile, che, infatti, non presenta mai particolari insidie. Giungiamo dopo 40 minuti al Baito Tre Avezi, dove incontriamo nuovamente le relative indicazioni. Continuiamo con salita costantemente
pendente, che si sviluppa per di più lungo un fitto e piacevole faggeto. Il relativo percorso ci permette di sfociare, quasi tutto d’un tratto, sul caratteristico spiazzo erbo so della località Pra Longo, a quota 1700 m, (1.30h dalla partenza) dal quale la veduta panoramica precedentemente avvistata continua sempre di più ad espandersi. 
Superiamo, quindi, il breve tratto prativo per continuare su di un sentiero che si snoda lungo
innumerevoli mughi, che ci permette di incrociare finalmente il percorso di cresta, dove il panorama si apre anche sulla sponda opposta, ossia quella della Val Lagarina e dei numerosi monti circostanti che caratterizzano le Prealpi Gardesane Orientali. (2.15h dalla partenza). A questo punto proseguiremmo verso destra lungo il sentiero 425, un tracciato parecchio panoramico, nonché assai rilevante poiché congiunge le tre principali cime (Monte Cornetto, Becco di Filadonna e Cima Vigolana) che caratterizzano questo singolare gruppo montuoso. Il sentiero, a questo punto diventa più stretto, restando comunque relativamente facile e quasi mai esposto. Si perderà però un pò di quota per poi riprendere con l’ultimo tratto di moderata ascesa che ci porterà direttamente alla cima. (3.30h dalla partenza) 
Dalla sommità del Becco di Filadonna, il paesaggio che ci si presenta ai nostri sguardi è sorprendente. Il panorama, infatti, si apre sulla grande Valsugana, dove potremmo ammirare i conosciuti laghi di Caldonazzo e di Levico, l’Altopiano della Vigolana e, i diversi monti che caratterizzano la sponda meridionale della nota Catena del Lagorai, come gli ulteriori
Altipiani prealpini, le Prealpi Gardesane, il Gruppo dell’Adamello e le Dolomiti di Brenta.

Discesa

Da questo stupendo scenario, la camminata riprende iniziando il percorso di ritorno al nostro punto di partenza, ossia al Valico della Fricca. Ritorniamo alle ultime indicazioni incontrate e cominciamo a percorrere il sentiero 442. Al Bus de le Zole, dove troviamo una specie di cancelletto, iniziamo ad affrontare una discesa abbastanza ripida su fondo sassoso, almeno in questa prima parte, che si sviluppa lungo la Val Rossa,interessata da un incendio una decina di anni fa, questo richiede un minimo di attenzione dato il fondo a volte un pò scivoloso. Quando invece, cominciamo ad immergerci, a tratti, di nuovo nel suggestivo
ambiente boschivo, la ripidità lievemente diminuisce e la difficoltà, diventa più contenuta. Scesi alla località Albi, proseguiamo per il Rifugio Casarota (1h dalla cima) che, dopo una pausa, superiamo per continuare la nostra discesa lungo un sentiero relativamente semplice e ben riconoscibile. Seguiamo, quindi, in quest’ultima fase, le indicazioni finali per il Ristorante Bar Sindech e per il Valico della Fricca per ritornare alla nostra auto (1h dal rifugio)

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About the author: Bruno