13 Giugno 2021 Alpi Carniche Giro del Feston

 

Da Sella Razzo mt.1800 lasciamo l’auto per iniziare il nostro percorso lungo il segnavia 206 del CAI. Risalendo il sentiero che porta alla piccola sella tra il Monte Pezzacucco e il Monte Pallone, ci lasciamo alle spalle la grande giogaia del Bivera, mentre di fronte a noi fanno la loro comparsa le Dolomiti Pesarine. Si risale il crinale il filo di cresta mentre la vista cerca i suoi spazi. Da una parte le profonde erosioni del Col Cervera, dall’altra gli altrettanto curiosi dirupi che caratterizzano il versante orientale. Al successivo bivio presso una piccola insellatura è possibile deviare brevemente verso la cima del monte Palone mt.2018, da cui si gode uno splendido panorama, o diversamente scendere lievemente lungo il suo fianco, fino ad un successivo bivio presso una ulteriore ampia sella. Imboccato il sentiero di destra inizia un lunghissimo piacevole tratto in leggera discesa che taglia in quota i rilassanti pendii erbosi del monte Oberkofel e del Monte Festons. Accompagnati da abbondanti fioriture di genziana sfrangiata, proseguiamo comodamente, con gli occhi che possono andar a cercar vette e fondovall,e fino a raccordarci con la carrareccia proveniente da Sauris e poi, in breve, salita raggiungere Sella Festons mt.1820 affacciata sugli omonimi alpeggi,. La conca dei pascoli di Festons, con i suoi piccoli laghetti, con i suoi fabbricati e con lo sfondo dei Brentoni e delle Dolomiti Pesarine e un vero spettacolo e vale proprio la pena per un attimo sfruttare le panche li disposte su cui sedersi a contemplare . Prima di proseguire, per soddisfare la nostra sete di paesaggi e panorami potremmo salire la vicina cima del Morganlaite mt.1975. Da sopra il panorama è ancora migliore. L’isolamento di questa piccola cima garantisce una vista davvero spettacolare. Oltre la notevole bellezza della piccola e raccolta conca di Festons, ci si può davvero riempire la vista cercando di riconoscere profili di montagne vicine e lontane. Le cornici in prima linea del massiccio del Bivera, dei Brentoni e delle Dolomiti Pesarine, lasciano intravedere in lontanza i profili dei Monfalconi , delle Marmarole, delle Tre Cime di Lavaredo.  Una discesa, una breve visitina ai laghetti e poi avanti lungo la strada forestale che tra macchie di larici e ontani ci porta dolcemente verso il pascoli di Casera Rioda .Superato i fabbricati, tenendosi sulla destra del vallone, facendo attenzione a qualche rado segnavia si punta alla stretta ma evidente insellatura che compare di fronte a noi sovrastando una fitta macchia di ontani. Dalla forcella un ultimo sguardo dietro di noi , poi, risalito brevemente la cresta erbosa del Monte Rioda e superato un breve tratto un po eroso e spiovente sui dirupi raggiungiamo il bivio dell’andata per concludere l’tinerario percorrendo il sentiero di stamane a ritroso.

Salita m

Discesa m

Distanza km

Difficoltà

Tempi ore

Carta Tabacco

Accompagnatori

600

600

11

E

6

02

Bruno Tiozzo

MonicaFontanot

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